venerdì 9 agosto 2019

Da creature a creatori

Perché è importante che i genitori, coloro che "creano" le nuove generazioni, il futuro dell'umanità, siano consapevoli dell'importanza del loro ruolo? Non si tratta solo di un ruolo educativo. Non si tratta solo di allevare "brave persone". Oppure dare ai figli gli strumenti per coltivare e maturare le loro passioni e attitudini. Non si tratta solo di formare uomini... o meglio "cellule" (di un organismo superiore) sane, ben strutturate e mentalmente formattate (messe in forma), pronte per fare il loro diligente dovere nella Società durante tutto l'arco della vita affinché l'organismo della Terra Vivente, Tellus, possa prosperare e crescere.
Si tratta di dare a questi giovani genitori elementi mentali, valori interiori, sensazioni, percezioni affinché facciano proprio il concetto che in verità loro rappresentano dei Creatori. Creano vita per la Vita. E più metteranno coscienza in quest'atto religioso (beninteso, inteso qui nell'accezione più ampia del termine) e più avranno possibilità di trasmettere ai loro figli un imprinting, semi nei loro futuri pensieri e quindi nelle loro future azioni di uomini.
Ma cosa serve questo seme, perché dare ai genitori anche questa ulteriore incombenza (visto il già difficile ruolo di essere un buon genitore)?
Perché l'uomo del futuro, il nuovo Sapiens, avrà bisogno - sempre più - di esseri coscienti per creare coscienze collettive e non solo di bravi soldatini che svolgono funzioni vitali dell'organismo Tellus. E Tellus sta iniziando a chiedere una propria Coscienza. Ci sono segnali sempre più forti (Internet primo fra tutti, con la super coscienza collettiva) che tale esigenza esploda in una voce  più potente e minacciosa, se inascoltata.
Inseminare le nuove generazioni con la consapevolezza che potrebbero rappresentare cellule neuronali della futura Coscienza del nostro dio Tellus, potrebbe indirizzarle nel loro compito di esseri umani, aiutandoli a capire il senso delle loro esistenze: vi siete mai chiesti perché sempre più persone rispetto ai secoli passati non riescono a collocarsi adeguatamente nel mondo sociale trovando il senso della loro vita più aderente alla propria indole (o meglio al diktat del proprio DNA) e rimanendo così uomini frustrati, grigi, insoluti, non appagati, incompleti...?
Sono uomini che sentono interiormente che dovrebbero fare dell'altro, essere altrove, pensare altre cose, vivere altre vite, ma sono in verità rinchiusi come animali in una gabbia per tutta la loro vita:  una vita che diventa inutile.



Nessun commento:

Posta un commento